Arriva “Breaking Gap” su Radio prêt à porter

Il podcast che si è classificato terzo a La Notte dei Podcast sbarca su Radio prêt à porter

Finalmente è arrivato l’appuntamento tanto atteso con i vincitori del contest La Notte dei Podcast. Il concorso di Radio prêt à porter dedicato agli amanti dell’audio e agli aspiranti podcaster ha visto una grande partecipazione che ha portato la giuria a scegliere in base all’originalità del contenuto e ai vari aspetti tecnici 20 finalisti che hanno avuto la possibilità di trasmettere il loro podcast su Radio prêt a porter. Per la selezione dei vincitori la giuria ha tenuto conto anche dei dati d’ascolto durante le serate di trasmissione di La Notte dei Podcast. Sul podio sono arrivati in prima posizione “Se potevi cambiarmi il carattere mi chiamavo WORD”, seguito da “Storiotipi -Storie oltre la superficie” e “Breaking Gap”.

Il primo appuntamento è con i vincitori della medagli di bronzo: Radio Pret a Porter trasmetterà tre puntate di “Breaking Gap“, il podcast di Ilario e Andrea Vannucchi; la prima puntata è andata in onda mercoledì 7 luglio alle ore 21, mentre le prossime saranno venerdì 9 luglio alle 20.30 e domenica 11 luglio alle 17.00. Il nome del podcast sfrutta l’assonanza con l’espressione americana “Breaking Bad” che significa “allontanarsi dalla retta via”, ed è il titolo di una famosa serie tv, sostituendo “bad” con “gap” che significa divario. Il podcast è un confronto generazionale, una conversazione tra padre e figlio che affrontano il divario che divide due individui in quanto di generazioni diverse.

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A breve arriveranno anche il secondo classificato e il primo classificato di La Notte dei Podcast con degli appuntamenti fissi su Radio prêt à porter. La medaglia d’argento è andata al podcast di Leonardo Bedini “Storiotipi -Storie oltre la superficie” che unisce sapientemente il racconto di eventi storici ad un’ironia dissacrante. La medaglia d’oro è stata raggiunta da Massimo Forcina con il suo podcast mai banale e sempre coinvolgente “Se potevi cambiarmi il carattere mi chiamavo WORD“.